Lorenzo Bussandri invia immagini di una affettatrice Berkel mod. Giovanni Puppo, la sua madia umbro-toscana, costruita nei primi decenni del ’900, è stata troppo sverniciata e ha perduto la sua patina. la sua coppia di porcellane (cm 14×11) non appartiene alla manifattura di Meissen. 135×120 con prolunghe per oltre 100 cm.) Infine, mi è impossibile, dalla foto sfocata, darle alcun parere sull’“amuleto”. Signor Giancarlo Della Putta, il suo vaso giapponese Kutani o non Tukani, di cui non indica dimensioni, avrebbe bisogno di essere visto dal vivo da uno specialista del settore. Signora Maria, il suo servizietto è degli anni 70-80, ceco-boemo, e non ha alcun valore antiquariale. Dopo aver visionato meglio il marchio poco visibile da foto nella sua interezza, ovvero “G. Signor Domenico Sorridente, purtroppo non la farò sorridere affatto. Si faccia avanti chi ne sa qualcosa. Signora Marianna Val, lei ha comprato tempo fa un quadro da un pittore amico di amici e adesso ha scoperto che non si tratta di un dipinto vero e proprio ma di una riproduzione stampata su tela, sia pur firmata, datata e numerata dall’artista stesso. Da restaurare, sui 150 euro. Featuring a large selection of sweaters blouses bcbg coupon code february 2014 pants tees jackets accessories amp much more Nothing is over while quantities last. DuckDuckGo enables you to search directly on 100s of other sites with our, "!bang" commands. E così, per farvelo conoscere meglio, cari focusini, e per raccontarvi la sua ricchissima storia abbiamo deciso di fare un salto nel passato con la macchina del tempo di Focus Junior, per ascoltarla direttamente dalla voce dell'imperatore Carlo Magno, il primo re della dinastia dei Carolingi. I due comodini in noce, epoca Luigi Filippo, ben restaurati a cera, valgono sui 250 euro la coppia. Il signor Michele D’Angelo chiede la valutazione di un crocifisso (h 1,90×125 cm) con Cristo in rame su lamina d’ottone dorata e sbalzata. È piuttosto opera di non certo somma composizione, per di più a soggetto mortuario e in pessimo stato conservativo. Valore, poche decine di euro; fosse stato un vaso integro, sui 100-120 euro. Signor Gianluca Valentini, la sua credenza in bronzi e pitture (senza misure) è pezzo degli anni ’70 del ‘900, valore 1.000 euro, per arredamento. Non mancherò di pubblicare poi quanto emerso. Naturalmente, pezzi del genere non hanno grandi valori: 80-100 euro, cifre che, del resto, chiedono gli onesti espositori nei mercatini agli amanti di tale genere. Egregie signore, essendo stato per decenni curatore di importanti archivi e di un museo ecclesiale oltre che studioso di patristica, mi è congeniale rispondere ai vostri comuni quesiti. Signora Federica F., la sua acquaforte (cm 160×100) è, probabilmente, un’incisione di Antonio Walker, artista nato nel 1730 in Inghilterra e del quale so poco altro. Signora E.M. De Santi (amica dell’emerito “Augusto di Porta Portese (RM)” mio eterno amico), il suo quadro è accompagnato da documenti di esperti che non lo danno come opera certa di Daniele Crespi (1579-1630). La pesi, e a 7-9 euro al chilo (il costo del bronzo) avrà il suo valore. Non bisognerebbe mai, e dico mai, acquistarvi orologi, oro, pietre preziose e cose di grande esborso come opere d’arte e/o altro, perché in caso di truffa non v’è garanzia legale che qualcuno rifonda l’acquirente: la casa d’aste, che legalmente è un sensale intermediario in buona fede, posto che vi risponda nei giusti modi, scaricherà la colpa sul venditore, il quale, non basta che risieda all’estero (con relativi problemi giudiziari) per svincolarsi in qualche modo, no!, basta che sia (e posto che abbiate altro denaro da spendere, oltre al perso) nullatenente. Leggi l'intervista a Marco Polo! L’eterno femminino, un semplice quanto usuale gesto quotidiano, un attimo di intimità ripetuto infinite volte, trova nella tela del Casselli, che proprio con un quadro come questo ha lasciato traccia della sua arte, “riflessi” ben modulati e resi con un taglio originale riuscendo così a rendere tutto ciò che nella donna c’è di misterioso, di fragile, di mutevole, di appassionante ed anche di artificioso. La legge Basaglia ha purtroppo eliminato i luoghi di detenzione per i matti senza offrire loro altre alternative che la strada. Signor Massimiliano Marastoni, il suo vaso di porcellana Sèvres (h 100 cm) raffigurante la Battaglia di Austerlitz non è prettamente di epoca napoleonica ma prodotto del ‘900, sui tipi del decoratore H. Despretz. Mi ricontatti privatamente. Un abbraccio a lei e alla sua sensibile moglie. Signora Carla Maria Ottonello da Genova, capisco che a lei, come ad altre lettrici, possa apparire sconveniente inviare le proprie misure, fossero anche quelle della propria cornice lignea laccata bianca: figuriamoci se le chiedessi misure e foto del retro della medesima! non sappia granché. Signora Giada, la lampada ereditata da suo nonno è in opalina di ceramica. Purtroppo il mobile d’antichità è morto. Vedo un parallepipedo con degli intarsi di recente fattura che non ha alcun interesse antiquariale. Prodotto degli anni ’90 del Novecento, il suo incompleto servizio vale sui 50 euro. Egregio dott. Signora Enrica Iessi, iniziamo con il dipinto (cm 64×94) a firma R. De Marinis 1968. Che altro dirle, signor Paoli, se non che per acquistare opere di pregio moderne ci vuole accanto un perito professionista, serio, fidato, che ne capisca, o una Galleria di nome e di prestigio? A causa dei traslochi (i miei), e della nuova organizzazione on line (della rivista), la mia rubrica si chiude, scarna, qui. Signor Giuseppe Pezzella del suo televisore portatile degli anni 60, Laboratorio Superior – modello “Pollicino” non ne so nulla. L’oggetto, non di spessore artistico, fuso in terra a calco, è stato prodotto, credo, tra la fine dell’800 e i primi del ’900, così come la croce (15 cm). Come da lei richiesto, non ne pubblico la foto. Primo: mentre lui le certifica come opere del 1898 (con precisione solo perché datate), io vedo del legno naturale (noce?) Trattasi di dipinto seicentesco di scuola devozionale “mesteriante”. Un vero, vero Gallè costa migliaia di euro e può arrivare a centinaia di migliaia di euro, e anche gli altri esemplari post-mortem prodotti dalla famiglia, introvabili, hanno alte quotazioni. L’opera originale, il cui titolo è Due Pescatori, si trova al Fogg Art Museum di Cambridge. – marzo 2016, 5.500 euro, Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino; Signora Silvia Bruschi, finalmente, con la nuova e-mail dettagliata, ci siamo! «Vi devo fare un riassunto perché sono moltissimi: modestamente, sono stato lâimperatore più importante della storia dâEuropa! Purtroppo la sua variegata mano non è stata consacrata appieno e le sue creazioni non sono trattate che raramente nel mercato e a prezzi diversi. Comunque, una ventina di euro il suo valore commerciale. La sua produzione non ha quotazioni né trattazioni sull’odierno mercato se non quelle della Galleria a suo nome. E così non è. Dottoressa Marilena Calcagno da Bologna, i suoi dipinti (cm 43×32) sono di ottima mano, sia pur non firmati. Signora Pinapaste, non scherzi! Trattato nel solo mercato d’arte della rete, è in vendita a prezzi dai 400 ai 600 euro (per misure come la sua). La Churchill China, manifattura relativa al suo servizio con 8 tazze e zuccheriera (mancano teiera e altre 4 tazze a formare il servizio da 12), fu fondata nel 1795 nello Staffordshire (regione inglese). L'Esperto - rubrica di expertise gratuite di oggetti antichi e da collezione. Il pittore-scultore Pio Succi (1929-2007), artista di bella mano che ha avuto numerosissimi riconoscimenti di critica e pubblico con conseguenti valutazioni sino agli anni 90, ora non è più commercializzato, e un quadro come il suo cm 50×70 ha il valore – come dicevo, e presso qualche raro collezionista – di poche centinaia di euro, a seconda del compratore. Gentile professore, eh sì! Gentili lettori, stante il crescente numero di expertise che ci pervengono quotidianamente, vi informiamo che tutte le richieste saranno soddisfatte ma che potranno passare anche due/tre mesi dal vostro invio del materiale. Mi scrive anche di avere subito una perquisizione dai Carabinieri del Nucleo Patrimonio Artistico e che le hanno “sequestrato tutto” (sic) “non capendone nulla” (sic). Signor Marco Maggioni, vede, io non sarò un esperto cattedratico e filologo come il professor Michele Danieli di Bologna del quale lei mi invia una relazione in merito alla suo “Il Cristo coronato da spine”, da me indicatole (da foto e non dal vivo) come opera del Seicento inoltrato, un “Ecce homo” reintelato e con una tela dalla trama non cinquecentesca. Il titolo dei metalli nobili ha per parametro 1000 millesimi che indica la purezza massima. La signora Clara Mazzucchelli, mi invia tre gruppi ceramici. Signor Davide, la sua affettatrice è degli anni ’60, creazione della prestigiosa ditta Berkel nel suo famoso e notorio “rosso Berkel”. Il valore delle quotazioni d’asta è altalenante e non omogeneo; di mercato, poi, neanche a parlarne: tali tipologie non hanno più acquirenti specifici. Grazie. Stiamo parlando, così ed a occhio, di un valore comunque superiore ai 10.000 euro. Pur non avendone contezza piena, assegnerei comunque al suo orcio il valore di 400 euro. Fa parte di quei mobili industriali degli anni ’80-’90 realizzati in truciolare, pdf o, al meglio, tamburati in compensato, e rifiniti alla nitro o peggio al sintetico. Signora Irene Panada da Bellusco, è proprio originario del suo paese in provincia di Monza il pittore Vittorio Vallarin, in arte Cusin, autore del suo quadro (cm 50×70): un acquarello di non grande levatura tecnica, nonostante l’artista abbia viceversa in altre opere ben più felice mano. Tutte le statuine sono cose non antiche. Signor Massimo, il suo bookcase inglese in mogano acajou e piuma, nonostante la scarsa richiesta di certi mobili antichi, è piacevolmente bello.Valore, 1.000-1.200 euro. …o da piangere, faccia lei. Signor Rocca Formiconi, sommariamente le indico che: la vetrina Liberty vale oggigiorno sui 600 euro, gli altri mobili Déco sui 200-250 euro cadauno (oltretutto di difficile vendita), il quadro francese con canale, 1916, firmato, (cm 70×95), 400 euro, il quadro con Madonna e Bambino (cm 82×104), anch’esso dalle brutte immagini, idem. of and to in a is that for on ##AT##-##AT## with The are be I this as it we by have not you which will from ( at ) or has an can our European was all : also " - 's your We E fin qui… Ma il bello è venuto dopo! E sì! Nel 1908 la prestigiosa ditta Rosenthal ne diventa proprietaria acquisendo il marchio che userà a proprio piacimento. Il giocattolo fu prodotto dalla ditta, non fabbricante, ma assemblatrice di tali tipologie (comprava le teste e/o mani e piedi e le innestava su struttura povera adornandola di vestimenta – a volte preziosi lavori di sartoria), probabilmente negli anni 40 del ‘900. Così: sui 400-600 euro. Ed io e i miei clienti siamo a posto. Doriali in e-mail, manda in visione un armadio in noce – afferma lui – da sverniciare, in quanto ricoperto. La tua ceramica è stata prodotta negli anni 70-80 del 900 dalla Old Styles (in località Camillara – Gallese scalo, distretto ceramico di Civita Castellana), una delle tante fabbriche dello storico territorio che hanno copiato tutto e tutti sin dall’antichità (a cominciare dalle famose ceramiche falische ad imitazione delle greche nel IV-V secolo a.C.). L’insieme dovrebbe essere dei primi anni 70 del Novecento. Nel 1855 subentrò al capostipite il figlio Eduard che condusse la fabbrica sino a quando nel 1914, per mancanza di maestranze, chiuse per non riaprire mai più. Valore sui 500 euro. Il signor Renato 63 da Faenza manda in visione una serie di ceramiche a sua detta autentiche della bottega faentina dei Ferniani, ma che anni fa “la Luisa Foschini di Bologna ha ritenuto false” (sic). Le significo, a questo proposito, che la Corea del Nord da anni ha intrapreso una fiorente industria statale delle false resine dei primi decenni del 900, impiegando semplicemente scarti inutilizzabili di variegate plastiche moderne più volte riciclate “e a fine carriera”. Valore: 400-500 euro per la funzionalità. Chi non rispetta prima o poi non viene rispettato. Da ciò ne consegue che la sua opera firmata e datata 1885 non potrebbe avere sul retro un marchio “L. Detto ciò, i suoi acrilici su tela di Antonio Corpora (1909-2004), uno di cm 70×60 (1999), l’altro di cm 65×55 (1989), fossero autentici (e sta a lei provarlo e documentarlo), a mio avviso possono avere due quotazioni a seconda del caso: la prima, supportata dal suo racconto e dalla sua buonafede (e sempre che abbia una qualche documentazione ad avvalorarla) è di 1.000-2.000 euro per ognuno, ad occhio; la seconda, nel caso i due acrilici siano stati pubblicati su Catalogo generale o abbiano autenticazione probante, è del doppio. Dia 18mila bastonate al venditore: non è reato! Ad ora, però, non ho elementi sul marchio assunto, e così, ad occhio, indicherei sui 500 euro per la coppia. Determinarne oggi la falsità, a meno di non essere grandissimi esperti – che non sono certo gli antiquari che poi vendono – o di spendere soldi in costosi esami di laboratorio, è impossibile. Mi raccomando non li pulisca in nessun modo. Signora Carla Sanna, premesso che le sculture in cera non hanno pressoché valore nel mercato neanche se racchiuse e protette da teche in vetro, figuriamoci la sua che, caduta, è stata riassemblata con la colla (orrore!! Bastoni chi gliene ha offerti 50! E ciò accadrebbe tanto più se mi inserissi in qualità di procacciatore di clienti, come lei gentilmente mi suggerisce, “alla percentuale del 50%”! Ad occhio, e solo, nello stato in cui si trova, e ponendo la tela come epoca tra la metà e la fine dell’Ottocento, vale sui 1.200-1.500 euro. I due servizi da caffè da 12 tazze, color avorio lumeggiati oro, valgono sui 150-200 euro l’uno; i piattini da dolce, 12 pezzi, sui 100 euro, ma se abbinati (non li divida!) Perché a me sembrerebbe – a occhio e a vista delle non esaurienti foto inviatemi – un pezzo fine Settecento, prima metà Ottocento. Valore: 250-300 cadauno. A proposito di imprese, ci raccontare i fatti più importanti del suo periodo di regno? La signora Nunzia De Paolis dalla bella Bolsena (VT) invia “male” foto di un quadro ancor peggio dipinto da tale A. Vannios, soggetto che sarebbe bene far ricercare dalle autorità preposte al fine di far cessare la sua opera criminosa di offesa all’altrui vista. Ne è autore Mario Guido Dal Monte (1906-1990), pittore e scenografo imolese, esponente del detto secondo Futurismo, artista eclettico e di felice mano come dimostra il cartoncino inviatomi. Vola con la macchina del tempo di Focus Junior. E da loro ebbi tanti figli, femmine e maschi. Il suo serivizio da tavola di 64 pezzi è stato prodotto nella regione tedesca del bacino della Saar (Saar-Basin). Un abbraccio. Il suo valore è estremamente vario sul mercato, lo vendono a 40-70-150 euro. Il suo secondo quesito riguarda un orologio da tavolo (cm 38×29) marcato Melux (fabbrica Gustav Beker), pezzo degli anni 50-60 del Novecento con meccanismo di buon livello tecnico però fatto industrialmente. E tanto valga per tutti quei lettori che hanno comprato e/o scoperto dei Picasso, Cezanne, Mirò, Kandisky, Morandi, ecc. Valore sui 250 euro. All’epoca ogni famiglia nobiliare, come quella della richiedente, ambiva commissionare ritratti agli artisti, e fu così che anche una sua ava venne effigiata dal Santanna in abito di novella suora, in un ritratto di cui non mi vengono fornite misure e che io ad occhio ipotizzo essere di cm 60×80. La signora Sandra Piron da Padova invia immagini di una credenza a doppio corpo (h cm103x121x51). Signor Andrea Bretschneider, il suo ventaglio ottocentesco in avorio può valere 80-120 euro se non presenta rotture. Il suo alberello conteneva quindi, probabilmente, un eccipiente-additivo atto alla preparazione di medicinali (tipo grasso, talco, sostanze amidacee ecc.) Come parametro dell’oro viene usato anche il carato: per 24 carati si intende oro puro “fino”, quindi il 18 ct andrà a certificare il “fino” presente nella lega; le altre 6 parti della lega in cui è composto l’oggetto sono in altri metalli. Quanto poi alle sue stampe anni 80 del ‘900, provengono o da calendari o da riviste dell’epoca e non hanno anch’esse valore alcuno. Signor Alfredo Pasian, non ci posso credere…! Nella fattispecie poi, signor Alberto, il suo è anche privo della caffettiera o teiera. I vasi hanno un valore intorno ai 10mila-12mila euro cadauno; il piatto (55 cm), sui 5.000-7.000 euro. Il gentile lettore invia foto di un quadro (cm 77×50) siglato “A.N.”. Il suo piatto sui tipi derutiani (cm 52), a vista e dalle non esaurienti foto, lo ritengo pezzo del 900. Quanto ai due piatti, concordo con lei: toscano il primo, e di influenza araba (quindi siciliano) il secondo. Valore sui 200 euro per l’ottima esecuzione. Sintetizzando – anche per non addentrarmi in formule chimiche astruse – mi spiego: la resina termoindurente nota come Bachelite, inventata nel 1907 dal chimico belga Leo Hendrik Bakeland (1863-1944), poteva, e solo, essere prodotta nei colori scuri nero o marrone; materiale ancora durissimo, ai nostri giorni presenta esemplari perfetti a livello conservativo. Inviaci una richiesta di expertise gratuita! Non ho notizie sul marchio. Signora Lorena Buffa, i suoi due gruppi, sempre con la famigerata “N coronata”, presentano entrambi un inconsueto e caricaturale svolto plastico che non so attribuire ad un autore preciso. Pezzo appetibile per i pochi amanti del genere. Inoltre lei non ha documentazione inerente e/o passaggi che possano acclararne l’originalità; in più, il suo paesaggio appartiene al genere “seriale” dell’artista, non suscettibile di certa individuazione. che, pur sormontata da ferri cinquecenteschi, ad occhio, a me sembra una riproduzione novecentesca. La dottoressa Annarita Bianconi da Udine pone alla mia attenzione l’ennesima litografia di Salvator Dalì (1904-1989) artista che, a suo tempo, firmò decine di migliaia di certificati di garanzia (a 50 dollari l’uno) per litografie varie che non aveva mai visto! Chiudo riportando, per notiziarne tutti, il seguente risultato ai miei occhi un tantino strabiliante: asta Pandolfini 22 luglio 2020: Vasca da pesci in porcellana tarda dinastia Qing ( stiamo parlando del Novecento, quanto inoltrato?) L’osservatore oltre che alla introspezione psicologica del soggetto raffigurato, sono certo che soffermerà il suo sguardo alla fedeltà esteriore dell’immagine e ad una puntuale resa delle stoffe e dei panneggi tipici delle donne del 1871 così come è datato il quadro.” a firma Valerio Rotini, artista operante nel ‘900, è di buona fattura ma seriale, anni ’40-’50. Si tratta di una III edizione, la prima è del 1564. Ci sarebbero anche la pistola termica (fiamma con bomboletta gas) e dei raschietti che si acquistano anch’essi in ferramenta. Signora Maria De Novellis, gli strumenti musicali valgono secondo la loro funzionalità, oltre ad epoca e marca. Io, da mestierante d’arte, le posso ad occhio indicare un valore intorno ai 5.000 euro, se proposta ad un privato. Posso dirle che se li avesse, e probanti, l’opera potrebbe valere sui 20-30 mila euro, ma… ma! Signor Antonio G., lei ha buon occhio e competenza. Lo evinco sia dallo svolto pittorico sia dal retro della tela non pertinente al ‘600 (a meno che non sia stata rifoderata). Se dal suo campo emergono quei “coccetti” di cui immagino la valenza ed il periodo, e si sta chiedendo quanto possano valere, per farglielo capire le riporto dal Catalogo asta Pandolfini 18-12-2018 la foto del lotto n 77 – raccolta di 28 pezzi etruschi (VII-VI secolo) – con la stima: 2.750 euro per il tutto. Fatto stà che i prodotti in bachelite sono ancora “eterni” mentre gli altri si trovano, generalmente, in non buone condizioni, e i pezzi autentici sono rarissimi nel mercato. L’esemplare presentato alla mia attenzione dovrebbe appartenere alla III edizione del 1999 ma anche fosse la prima o la seconda non cambierebbe il suo valore: dai 150 ai 200 euro. Valore, sui 200-250 euro. Quanto alla campana in vetro (h cm 90×30) con Sacra Famiglia in cartapesta e tessuti, è un oggetto devozionale del ‘900 di scarso valore: sui 150 euro (per la campana). Signora Mariapel in e-mail, già ne ho scritto e riscritto negli anni: non esiste più un marchio originale Capodimonte poiché nei secoli se ne è perso il copyright. Le icone – quelle vere – per essere esportate legalmente hanno bisogno di autorizzazione rilasciata da un ente di Stato russo, il Novaexport , che esercita un severo controllo di quantità e qualità. Il suo esemplare, ad occhio e dalle cattive immagini, penso possa valere sui 1.500-2.000 euro. E così è per migliaia di altri esempi che potrei farle. Il valore viene dato dalla bellezza collezionistica: sui 30-50 euro cadauno. Autentico, ne varrebbe 20-30 mila. Malimpiero67, valutando il suo entusiasmo, mi spiace riferirle che la vetrinetta da farmacia in ciliegio massello lucidato a cera (cm 80x45x160) da lei recuperata tra le macerie del terremoto della sua meravigliosa città di Norcia (a cui nessun cataclisma potrà togliere il respiro, l’aura e il sentimento storico che la pervade e pervaderà sempre) non è settecentesca ma dei primi decenni del ‘900. Signora Giusy Messina, peccato che a causa delle dimensioni (cm 190×120) non possa tenere presso di sé la specchiera ereditata, perché credo sia francese, periodo Napoleone III (fine Ottocento), in legno e pastiglia laccata e dorata. Dov’è tutto questo nelle foto della riza inviate? E fin qui… Ma il bello è venuto dopo! non riesco a identificare. Signor Vittorio Radicioni, le sue vetrate, fossero novecentesche (attraverso foto è difficile stabilirlo) così come dagli stilemi appare, se intatte e senza rotture, avrebbero un valore di 10.000 euro complessivi, e sarebbero un affare per chiunque volesse comprarle. Io sono molto cattolico, e ho anche fondato diversi conventi. Le rendo noto, inoltre, che autorizzato alle autentiche delle opere di Casorati è il prof. Luigi Cavallo (lui.cavallo@gmail.com) che chiede 1.000 euro più IVA, per dipinti sino a cm 50×70. Il vaso in ceramica e ottone di stile neoclassico (cm 33), e l’orribile “fanciulla in fiore” in peltro su base in marmo veronese Breccia Pernice (cm 22), sono oggetti di basso livello arredativo, che possono essere magari stati acquistati a cifre discrete, ma che oggi sul mercato possono valere: 50-60 euro il vaso, 20 euro la statuina. La signora Giulia Cara manda in visione un’opera (cm 49×68) di Novella Parigini (1921-1993), artista che ho personalmente conosciuto negli anni 90, persona stravagante e generosissima, che però esprimeva un’arte, diciamo così, non certamente tra le maggiori. Provi ad inserzionare in un sito gratuito di vendite in rete. Signora Maria Palasinka, bella tela la sua! Attivo nella scultura religiosa-funeraria è stato autore di monumenti pubblici. Signor Ermes Reinero, come posso non essere caustico con le persone che non si premurano di inviare le basilari misure degli oggetti mandati in visione? Quindi, sto parlando di 300-400 euro a pezzo, nelle migliori ipotesi e acquirenti. Tra i fiori si può leggere, pasticciata, la data 1885, ma credo che anche in questo caso si tratti di una riproduzione dell’azienda succeduta alla seconda, la Haviland & Abbot di Limoges degli anni ’50-’70 del Novecento. I quadri, di cui invia foto impubblicabili, fanno parte della dotazione degli stessi mobili di allora e hanno quindi medesima valenza e futura sorte. Il gruppo scultoreo (cm 40x35x25) in gesso patinato, a firma Achille Mollica (artista operante in Napoli nella metà-fine ‘800), scultore e modellatore di genere popolare, vale sui 250 euro, per solo collezionismo; comunque i gessi, in generale, non hanno richiesta nel mercato italiano ed i loro valori sono conseguenti. Comunque, se la statuina è priva di qualsiasi anche minima rottura, vale sui 150 euro. Dal tipo di marchio risalgo all’epoca di produzione: tra il 1949 ed il 1952. Premetto di essere stato dal 1994 al 2014 archivista-curatore di un duomo- basilica in cui sono conservati atti, registri e carte dalla fine del Quattrocento ai giorni nostri. Ciò che ha visionato su internet è l’offerta di un rigattiere che neanche sa cosa sia lontanamente la “bonne china” – per lui “bonacina” (sic), fatta con avorio in polvere e argilla (sic) – ovvero una porcellana contenente caolino, 20% di feldspato e 35-50% di ossa animali, resistentissima, e che alla luce dà una trasparenza bianco avorio. Il primo (cm 35), ottocentesco, detto a “occhio di bue”, presenta quadrante in latta, carica a tre giorni, cornice a mecca: se funzionante, 250 euro. Io posso fornirvi l’indirizzo dello Studio Munari (mi pare ci sia il figlio) presso l’Associazione ABM Fattoria delle Ginestre Fraz. Valore, sui 400 euro. Penso si tratti di una di quelle riproduzioni che venivano, come la sua, formate a lampada per poter essere meglio vendibili nel mercato. Il suo dipinto, purtroppo mal fotografato, fosse del Rossano come sembra, potrebbe valere sui 2.000-2.500 euro (vent’anni fa il doppio). Signor Aurelio Andretta, i suoi mobili sono del Novecento: anni 20-40 il secretaire, anni 40-60 il tavolo. Dalla metà dell’Ottocento poi, senza più la conservativa del marchio, miriadi di famiglie coroplaste campane hanno continuato la tradizione dei modelli tipici mano mano lontanissimi per tecniche e materiali dagli originali, e ad esse si sono aggiunte nel tempo manifatture di altre regioni. Inoltre non risponderò più a quesiti su oggetti, quadri, mobili, mancanti di misure. Signor Guerrino Tedaldi, le punte di freccia e gli altri oggetti del neolitico non possono certo essere classificati e autentificati per immagini, e comunque il loro valore è storico e va contestualizzato al luogo in cui si trovavano. Purtroppo il mercato odierno ha azzerato il valore della mobilia. Il suo servizio realizzato da una fabbrica epigone di Meissen è delizioso (preso poi in un mercatino a 20 euro!) Tra produzioni e riproduzioni è difficile assegnare le epoche. Il suo tavolo in pioppo tinto noce con sedie, penso sia del Novecento inoltrato e comunque sia e a quale periodo appartenga (che servirebbe un semplice sguardo dal vivo), vale poco: sui 250 euro. Il signor Matteo Meucci presenta alla mia attenzione una macchina per il gioco del lotto (Lottomatica), cm 154x61x37, stampante le giocate effettuate dal pubblico; lasciata nello stato di uso (neanche pulita), è accompagnata da schemi e pubblicitari. È capitato ultimamente anche a me di aver valutato diversamente la stessa opera, prima vista da foto e poi dal vero. Il quadretto (senza misure!) Signora Laurence Viti, il busto del quale non mi invia neanche misure (si è sparsa, credo, la voce che io sia un veggente) è un’iconografia francese della primavera, in antimonio patinato bronzo, immagino, mal ridotta nella superficie. La statuina (cm 45), sui tipi dello scultore belga Victor Rousseau (1856-1954), è prodotta in migliaia di esemplari un po’ ovunque in Europa e vale sui 150 euro se mancante di rotture. Le ricordo che le cose trovate, anche fortuitamente come nel suo caso, hanno un proprietario che potrebbe riconoscerle e rivendicarle. è brutto: una ventina di euro per gli amanti dell’horror. La terza tela (cm 60×80), opera di impatto dell’artista, sempre di Forlì, Carmen Silvestroni (1937-1997), esponente minore della Transavanguardia, che ha purtroppo scarsa trattazione sul mercato, vale sui 400-600 euro. Spieghi poi al venditore, che i suoi elementi decorativi sono stati pantografati, non eseguiti a mano! Nelle condizioni in cui si trova, potrebbe valere intorno ai 1.200 euro. Valore, sui 40 euro. Signora Augusta, non ho purtroppo identificato l’autore della sua opera (cm 33×25) con cornice in pastiglia e legno (cm 60×52). Ora, al di là delle offerte in rete affatto simili tra loro come prezzo, io penso che per valutare più congruamente il suo esemplare sia necessario ricorrere ai vecchi mercati e mercatini dove i venditori trattano questi apparecchi in base alle condizioni di conservazione e funzionalità. Non ho trovato nei miei prontuari alcuna notizia riguardante tale “designer”. Tavoli simili al suo, anonimi e senza storia – sia ottocenteschi sia di epoche più tarde – non spuntano che centinaia di euro. A me – e ai miei prontuari – risulta che essi continuarono la produzione del vecchio marchio Gallè sino al 1930 (la grande crisi economica mondiale del 29 portò anche loro al fallimento, alcuni testi riferiscono, senza documentare, che l’attività si protrasse sino al 1936). Signora Concetta, innanzitutto le spiego la differenza tra vetro e cristallo. La fabbrica, inizialmente specializzata in macchinari per la lavorazione del legno, in seguito aggiunse anche la produzione di torni per metalli. Nel 1949, a Vasanello (VT), fu direttore artistico della manifattura “Bassanello Ceramiche” di proprietà di un altro grande ceramista e tecnico (docente di chimica alla Sapienza di Roma) il marchese Paolo Misciattelli. Signor Salvatore Capuano, le sue sedie sono tutt’al più un Carlo X molto tardo. Però… però, girandoli, si vedono degli attaccagnoli (a buco o a occhiello) creati ad hoc per poterli collocare a muro. Se funzionante, può valere sui 1.000 euro, in considerazione delle “arie” di opere musicali importanti che vi si possono ascoltare (Barbiere di Siviglia, Vespri Siciliani, ecc.). I due artigiani nel 1829 fondarono la Schiller-Gerbing a Bodenbach (ducato storico dell’Alta Slesia, in Germania), sul fiume Olza. Comunque, a parte le offerte “improbabili” che gravitano in rete – con prezzi da vanno da poche centinaia di euro a migliaia – le significo che la quotazione dell’artista per gli oli intorno ai cm 50×70, è 400-500 euro (ultimi risultati Case d’asta S. Agostino, Vincent, ecc.). Le piccole rotture la inficiano nel suo valore monetario: 400 euro.
Woocommerce Star Rating, Wie Schön, Dass Du Geboren Bist Corona, Valentin Wappler Todesanzeige, Queen Of Drags Tänzer, Dreams Langston Hughes übersetzung, Libre Office Erste Seite Anders,